Ho appena finito di leggere il cacciatore di androidi di Philip K. Dick, e tutte le implicazioni di questa bellissima storia continuano a girarmi in mente come se le pagine del libro non fossero ancora finite.
Questo romanzo è famoso al grande pubblico per aver ispirato la sceneggiatura di un grande film di fantascienza: Blade Runner di Ridley Scott. La storia, come in molte trasposizioni cinematografiche, è stata modificata, anche perchè nel libro ci sono riferimenti filosofici, religiosi e psicologici difficilmente riportabili sullo schermo. Dopo numerose proposte sempre rifiutate, a Dick piacque la sceneggiatura di David Weeb Peoples, che pur modificando pesantemente la trama non ne perdeva alcuni aspetti fondamentali.
L'uomo nella foto che accompagna questo post è Rudger Hauer, l'attore che interpretò l'androide Roy Batty nel film. Egli pronuncia una dei monologhi più celebri della storia del cinema:
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.
Secondo me queste parole contengono un enorme carico di poesia emotiva. Le conoscevate già, vero? Vi consiglio di ascoltarle in lingua originale, per evitare l'orripiliante doppiaggio italiano. La cosa curiosa, che non tutti sanno, è che nel libro di queste frasi non c'è traccia. Il cacciatore Rick Deckard uccide l'androide prima che possa pronunciare una sola parola. Per cui, direte, merito dello sceneggiatore. Invece, ho scoperto che l'idea migliore, quell'immagine delle lacrime che si perdono nella pioggia, è proprio di Rudger Hauer, che la improvvisò sul set. A 0:45 del video che ho linkato sopra, lo sguardo di Rudger sembra tradire questo segreto.
Quindi, le parole più belle della storia non sono dell'autore del romanzo, nè del regista o dello sceneggiatore del film, ma dell'attore. Mi sembra bellissimo.
Il passo successivo è una grande idea che nasce nella mente dello spettatore.